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Disturbi d’ansia

L’ansia rappresenta una normale e innata risposta ad una minaccia o all’assenza di persone o oggetti che significano “sicurezza”, una sorta di campanello d’allarme che avverte della presenza di un pericolo per se stessi e predispone l’individuo alla lotta o alla fuga.

Si tratta di una risposta fisiologica e adattiva del nostro organismo che, attraverso uno stato di tensione fisica e mentale, ci mette nelle condizioni di superare un ostacolo o raggiungere un obiettivo. Sebbene comporti una sensazione spiacevole, essa risulta quindi molto utile al raggiungimento dei nostri scopi e metterla a tacere in maniera forzata, per esempio attraverso un ricorso sistematico alla far-macologia, non sempre risulta essere una buona soluzione: così come è importante recepire lo stimolo della fame per capire che dobbiamo assumere alimenti, allo stesso modo l’ansia ci indica la presenza di un pericolo o di una difficoltà.

L’ansia è considerata disfunzionale (o patologica) quando appare scollegata da minacce o eventi pericolosi e risulta essere persistente o intensa in maniera inappropriata, tanto da interferire con la vita della persona.

 

Attacco di panico: episodio acuto di ansia caratterizzato da una paura intensa accompagnata da sintomi fisici (palpitazioni, vampate di calore, senso di soffocamento…) e cognitivi (paura di svenire, di morire, di perdere il controllo…).

 

Fobie specifiche: intensa paura connessa a particolari oggetti e situazioni, in grado di limitare l’adattamento socio-lavorativo e di creare disagio psicologico.

Tra le fobie maggiormente limitanti è necessario nominare l’agorafobia, ovvero la paura di spazi aperti e/o affollati, e la fobia sociale, che si manifesta in occasione di interazioni con altre persone.

 

Disturbo ossessivo compulsivo: si caratterizza per la presenza di pensieri persistenti, non controllabili e talvolta ansiogeni (ossessioni) e comportamenti ripetitivi messi in atto in maniera ritualistica per ottenere un sollievo dall’ansia (compulsioni). Essi si presentano in maniera tale da produrre forte disagio nella persona, interferendo con il suo funzionamento psicosociale.

 

Disturbo post-traumatico da stress: si presenta in seguito ad un evento in cui la so-pravvivenza propria e altrui è stata messa in pericolo, causando forte ansia, la sensazione di rivivere ripetutamente l’evento, l’evitamento di situazioni ed elementi ricollegabili a quell’evento, distacco emotivo e disturbi della concentrazione e della memoria.

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