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Disagi sul posto di lavoro
Il lavoro, luogo in cui si passano la maggior parte delle ore della giornata, può essere fonte di diversi tipi di disagio psicologico.
Lo stress lavoro correlato deriva da una condizione in cui la persona sente di non poter rispondere con le proprie capacità alle richieste dell'ambiente lavorativo. Inizialmente questo termine veniva utilizzato esclusivamente in contesti di professioni d'aiuto (professioni sanitarie, Vigili del Fuoco, missionari...), oggi si estende anche ad altri ambiti. I sintomi più diffusi comprendono: insonnia, depressione, depersonalizzazione, ipertensione, uso ed abuso di alcool o sostanze psicoattive.
La situazione, se non trattata opportunamente per tempo, può degenerare nel cosiddetto burnout, ove i sintomi raggiungono l'apice, provocando il deterioramento psicofisico della persona.
Nonostante la crescente sensibilizzazione a riguardo, queste sintomatologie non godono ancora del riconoscimento che meriterebbero e vengono spesso sottostimate, andando così incontro a rischi di ingravescenza o cronicizzazione. La psicoterapia, quindi, ha un ruolo fondamentale in termini di prevenzione primaria (per evitare o ridurre l'insorgenza di tali disturbi) e secondaria (diminuire la possibilità di peggioramento), nonché di cura.
In molti casi un'importante porzione del disagio lavorativo deriva da situazioni di mobbing. Tale termine indica l'insieme di comportamenti violenti (verbalmente e/o fisicamente) che un gruppo perpetra nei confronti di un suo membro. Anche in questo caso l'aiuto di un professionista risulta necessario, alfine di minimizzare i danni, favorire l'emancipazione dell'individuo e permettere di evitare il fenomeno dell'auto-allontanamento spontaneo, diffusissimo epilogo di tali situazioni.