In tanti cercano uno spazio per parlare di sè, sfogarsi, essere ascoltati, ma sembra che le persone più vicine, con cui si condivide la vita quotidiana, non sempre risultino adatte o disponibili ad accogliere ciò che abbiamo bisogno di raccontare. Talvolta accade a causa di una scarsa attenzione da parte di coloro a cui si è più legati, come se la vicinanza rendesse scontata la presenza, altre volte invece la vergogna, la paura del giudizio e il timore di ferire l'altro ci fermano... lasciandoci a macinare in solitudine ciò che abbiamo dentro. Forse è per questo che a volte ci ritroviamo a raccontare questioni profondamente intime e personali al vicino in treno, alla donna alla fermata dell'autobus, al giornalaio o alla parrucchiera?

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